L'uomo nell'Eden

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L'uomo nell'Eden


POI IL SIGN. IDDIO PIANTO' UN GIARDINO IN EDEN ( DAI PIU' CONOSCIUTO COME PARADISO TERRESTRE , AD ORIENTE , E IN ESSO POSE L'UOMO E AD ESSO NE AFFIDO' LA  CURA E IL MANTENIMENTO . IN QUESTO GIARDINO IDDIO FECE GERMOGLIARE OGNI SPECIE DI ALBERI PIACEVOLI A VEDERSI E I LORO FRUTTI BUONI DA MANGIARE.
FRA TUTTI GLI ALBERI IL SIGN. IDDIO POSE " L'ALBERO DELLA VITA "  E " L'ALBERO DELLA CONOSCENZA DEL BENE E DEL MALE."

A QUESTO PUNTO MI PONGO UNA DOMANDA E CIOE' QUALE SIGNIFICATO AVEVANO ED HANNO, ANCORA OGGI, QUESTI DUE ALBERI.

(Nella tradizione di discendenza biblica, l'Albero della Conoscenza del Bene e del Male, o semplicemente l'Albero della Conoscenza, è l'albero dell'Eden, menzionato nella Genesi assieme all'Albero della Vita, da cui scaturì il peccato originale a seguito dell'infrazione del divieto, posto da Dio, ad Adamo ed Eva di mangiarne i frutti.
Albero della conoscenza dipinto da Lucas Cranach il vecchioAlcune correnti religiose vedono in questo albero un vera e propria pianta legnosa; altri invece vedono in questo stesso albero un simbolo la cui interpretazione dipende dal significato che viene attribuito al concetto di peccato originale.)

(I testi ebraici della Torah spiegano che l'Albero della conoscenza del bene e del male possedeva anche il tronco saporito e dello stesso gusto del frutto; anche il rabbino Arizal ricorda infatti che in principio Dio avrebbe concesso all'umanità che ogni albero possedesse questa qualità fino al rifiuto della Terra che ciò non volle per i malvagi che poi sarebbero esistiti in seguito. Così l'unico albero a mantenere questa peculiarità particolare fu quello dal frutto negato da Dio ad Adamo ed Eva.

Dio proibì al padre ed alla madre dell'umanità di mangiare il frutto, ma Adamo aggiunse una proibizione dicendo ad Eva di non toccarlo; il serpente approfittò dell'indecisione di Eva spingendola contro l'albero che quindi toccò cosicché, quando lei non ne vide le conseguenze prospettate, decise di mangiarne il frutto. I commenti esegetici ebraici insegnano che il serpente credette che, una volta che anche Adamo avesse trasgredito l'ordine divino mangiando il frutto e poi fosse morto, avrebbe potuto sposare Eva.
La Torah insegna che il serpente venne punito anche con la lebbra per aver commesso maldicenza verso Dio: in questo animale ne è segno il cambio della pelle).

L'albero della vita era un albero che, secondo alcune tradizioni religiose, Dio pose nel Giardino dell'Eden, assieme all'albero della conoscenza del bene e del male.
Nell'esegesi ebraica è insegnato che originariamente i due alberi erano uniti, in seguito Adamo ne separò le radici.
Precedentemente al peccato originale Adamo si elevava sempre più da un livello al suo superiore nel suo legame con l'Albero della Vita carpendo continuamente i segreti e la modalità della sapienza superna.

Secondo molti commenti esegetici ebraici della Torah è stretta la connessione tra l'Albero della vita ed il melograno.
Anche la stessa Torah è definita Albero della Vita.

« Genesi 2:9: "Così il Signore Dio fece crescere dal suolo ogni albero desiderabile alla vista e buono come cibo e anche l'albero della vita nel mezzo del giardino e l'albero della conoscenza del bene e del male".
Genesi 2:16: "e il Signore Dio impose all'uomo questo commando: "Di ogni albero del giardino puoi mangiare a sazietà. Ma in quanto all'albero della conoscenza del bene e del male non ne devi mangiare, poiché nel giorno in cui ne mangerai positivamente morirai".

Il divieto di consumo riguarda solo l'albero della conoscenza del bene e del male. Probabilmente, prima del peccato (consumatosi col mangiare del frutto dell'albero della conoscenza del bene e del male) Adamo mangiava di tutti i frutti compreso quello dell'albero della vita. Come se fosse un antidoto o semplicemente per celebrare la vita o il diritto di vivere.
Adamo ed Eva mangiarono del frutto dell'albero della conoscenza del bene e del male e andarono incontro alla punizione: la morte. Per riacquistare il diritto di vivere potevano mangiare del frutto dell'albero della vita; ma Dio disse: Guardiamo che egli non stenda la mano e prenda anche del frutto dell'Albero della Vita, ne mangi e viva per sempre »   (Genesi 3,22)

Il libro dell'Esodo (Esodo; 28:33 – 34) prescrive che le immagini delle melagrane siano applicate sugli abiti rituali dei Grandi Sacerdoti. Il libro dei Re (Re; 7:13 – 22) descrive i melograni rappresentati sui capitelli che erano sul fronte del Tempio di Salomone in Gerusalemme. La corona, che nella simbolistica ebraica indica la santità, sarebbe rappresentata anche dalla "corona", residuo del calice fiorale che permane nella parte apicale del frutto.

Il melograno è inoltre nella simbologia ebraica, simbolo di onestà e correttezza, dato che il suo frutto conterrebbe 613 semi, che come altrettante perle sono le 613 prescrizioni scritte nella Torah, (365 divieti e 248 obblighi) osservando le quali si ha certezza di tenere un comportamento saggio ed equo.

In realtà i semi della melagrana sono in numero variabile, (di certo circa 600), ma il frutto con i suoi semi ricorda quel numero, che come tanti altri, ha riferimenti precisi nella numerologia ebraica.

Io penso pero' che l'albero della vita deve avere anche altro significato poiche' non dobbiamo dimenticare che la parola di DIO e' per noi eterna cosi' come tutto cio' che ha deciso e decide di fare .
Ora mi chiedo che senso aveva per Adamo un frutto che dava l'immortalita' a chi immortale lo era gia'.
Il signore IDDIO non mise ad Adamo alcun divieto a proposito dei frutti di questo albero , non avrebbe avuto alcun senso da un punto di vista fisico, almeno prima della cacciata dall'Eden di Adamo.
Perche' il Sign. IDDIO mise a guardia dell'Eden un Angelo con spada fiammeggiante(una barriera spirituale tra noi e LUI) affinche' l'uomo non potesse tornare per mangiare quei frutti che gli avrebbero dato nuovamente l'immortalita'. Una immortalita' che IDDIO ci aveva donato attraverso il suo alitare nelle narici di Adamo. E dunque possiamo mai paragonare un" frutto " al suo  " ALITO "
Il suo alitare nelle narici del nostro progenitore non e' forse stado il dono dell'anima destinata a vivere in eterno , anche dopo la morte fisica. E dunque possiamo pensare al frutto dell'albero della vita come qualcosa che riguardi la nostra anima.  Dopo la morte fisica l'Anima vivra' certamente in eterno , ma tutto sta' a stabilire come e dove vivra'.( Inferno o Paradiso ). Dunque i frutti dei due alberi potevano rappresentare semplicemante " Ubbidienza e sottomissione a DIO ( vita eterna ) ; ribellione e disubbidienza ( morte certa, anche dell'anima; morte spirituale perche' condannata a vivere per l'eternita' lontana da DIO , lontana dalle gioie massime che la sua vicinanza puo' darci. (L'inferno e' l'esatto contrario).
A questo punto mi chiedo ancora se e' errato pensare che quella barriera ( l'Angelo ) posta davanti all'Eden non sia stata
definitivamente abbattuta cominciando dalle leggi date a Mose' prima, per proseguire e terminare poi con il sacrificio di nostro SIGNORE GESU' CRISTO e con i sui insegnamenti .( patto di vita ETERNA).Egli  ci ha detto ,e con la sua morte ci ha dimostrato, come la vita eterna la si puo' ottenere proprio con la sottomissione e  l'ubbidienza a DIO e alle sue leggi.
In Eden nasceva un fiume che irrigava tutto il giardino e quindi si divideva in quattro capi : Fison , Gihon , Tigri , Eufrate.
Il Signore IDDIO prese dunque l'uomo e lo pose nel giardino in Eden , perchè lo coltivasse e lo custodisse , e dette all'uomo questordine: " Tu puoi mangiare liberamente di ogni albero del giardino  , ma dell'albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare , perchè se tu ne mangerai , di certo morrai.